Problemi di comportamento a scuola Come intervenire?
Problemi di comportamento a scuola Come intervenire. Negli ultimi tempi si riscontra un’attenzione particolare verso alcune problematiche, relative al comportamento, che i bambini manifestano a scuola e la crescente difficoltà di genitori e insegnanti nella gestione delle stesse.
Contemporaneamente, è necessario sottolineare che sta aumentando la tendenza a voler necessariamente classificare i problemi relativi al comportamento infantile, inserendoli all’interno di rigide categorie diagnostiche, nel tentativo di trovare soluzioni riferibili a quella categoria di problemi. Se utilizzare categorie diagnostiche può essere utile nell’ambito della comunicazione tra professionisti del settore perché permette uno scambio di informazioni basati su un linguaggio comune, allo stesso modo la valutazione in chiave psicopatologica del bambino con problemi di comportamento a scuola, può essere rischiosa, soprattutto se le difficoltà iniziali non vengono trattate con interventi specifici per ogni tipo di bambino e di problema riscontrato, facendo passare un messaggio carico di conseguenze.
Profezia che sia autoavvera
Secondo Watzlawick:
“Si tratta qui, come è noto, del potere generatore di realtà che i timori, le aspettative, le supposizioni o le credenze esercitano nei confronti di avvenimenti futuri, i quali si verificano effettivamente solo per il fatto che il loro avverarsi è oggetto di ipotesi o di fervida aspettativa”.
Detto in altre parole, ci si trova di fronte ad una profezia che si autoavvera, ovvero in quella situazione in cui un individuo, convinto o timoroso del verificarsi di eventi futuri, altera il suo comportamento in un modo tale da finire per causare tali eventi. Partendo da queste considerazioni, ogni intervento efficace deve necessariamente definire il problema in modo accurato, individuare le caratteristiche specifiche del comportamento nella sua manifestazione, comprendendo come si è formato e come si mantiene nel tempo. Successivamente è necessario individuare le tentate soluzioni adottate dal contesto (insegnanti, genitori, operatori etc.) per cercare di risolvere il problema.

Profezia che si autoavvera
Problemi di comportamento a scuola
Tipologie di comportamento
Le categorie di problemi di comportamento a scuola riscontrate maggiormente sono:
- Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD);
- disturbo oppositivo-provocatorio;
- mutismo selettivo;
- fobia scolare;
- bullismo, conflitti tra compagni e ostilità.
Ogni manifestazione problematica è differente dall’altra e ogni bambino possiede le sue specificità; nell’intervento da proporre, per garantire la stabilità degli effetti desiderati nel tempo, le soluzioni individuate devono tenere necessariamente in considerazione questi aspetti.
La ricerca-intervento del Centro di Terapia Breve Strategica ha permesso di strutturare protocolli specifici di trattamento, per il raggiungimento di obiettivi prefissati. In particolare con i bambini, soprattutto quando si tratta di agire su problematiche ancora non evidentemente strutturate, si interviene indirettamente attraverso i genitori, affinché possano acquisire in prima persona gli strumenti utili per il cambiamento.
Per approfondimenti:
- Nardone G. e il centro di terapia strategica. Aiutare i genitori ad aiutare i figli. Problemi e soluzioni per il ciclo della vita – Ponte alle Grazie, 2012
- Balbi E., Boggiani E., Dolci M., Rinaldi G. Adolescenti violenti. Contro gli altri e contro se stessi – Ponte alle Grazie, 2009
- Balbi E., Artini A. Curare la scuola – Ponte alle Grazie, 2009
- Nardone G., Giannotti E., Rocchi R. Modelli di famiglia – Ponte alle grazie, 2001
- Fiorenza A., Nardone G. L’intervento strategico nei contesti educativi – Giuffrè editore, 1995
Bullismo
Manifestazioni del bullismo
Sindrome di Hikikomori
Tamaki Saito

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (Iscrizione N. 17114), Psicoterapeuta ed Ipnoterapeuta, svolgo a Roma attività privata di consulenza psicologica, Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi Ericksoniana rivolta all’individuo, alla coppia e alla famiglia. Nello svolgimento della mia attività professionale il riconoscimento e la valorizzazione dell’unicità della persona, delle sue risorse individuali è una costante dell’intero processo terapeutico, volto al benessere, all’autonomia e al superamento delle difficoltà presentate, all’interno di una relazione terapeutica non giudicante, accogliente e basata sulla fiducia.
Salve dottoressa,interessante articolo!
Grazie Martina, spero sia stato utile!
Buona giornata
Devo dire di si!mi trovo nella posizione di mamma ,ma anche di insegnante.Da genitore mi piacerebbe che mio figlio crescesse in un mondo sicuro e soprattutto sereno,senza problemi con la società,i compagni e gli insegnanti;da docente noto come moti ragazzi si isolino dal contesto sociale in cui vivono,dando così modo alla scuola di credere che ci siano problemi alle spalle,ma da molti colleghi questi ragazzi vengono visti solo come un’ulteriore riempimento di scartoffie e non si reputa importante, o comunque meritevole di attenzioni, il comportamento che l’alunno ha.
Grazie Martina, la condivisione di esperienze personali apporta sempre preziosi contributi ed ulteriori spunti di riflessione.
Buona serata!