Paura di uccidere persone care
Paura di uccidere persone care. Chi soffre della paura di uccidere persone care è vittima della paura di perdere il controllo di sé, a causa della presenza di ossessioni mentali caratterizzate da immagini e pensieri intrusivi di natura aggressiva. Questi pensieri sono incontrollabili e insinuano il dubbio di poter essere colpiti da un raptus improvviso di follia.
I livelli di ansia, disperazione e angoscia legati alla paura di perdere il controllo di se stessi possono tramutarsi in attacchi di panico o all’instaurarsi di un disturbo ossessivo-compulsivo. In questo caso i rituali (mentali o comportamentali) messi in atto hanno la funzione di placare il livello di ansia.
Tentate soluzioni
Le tentate soluzioni tipiche adottate dalle persone che hanno paura di uccidere persone care sono le seguenti:
- Tentativo di scacciare il pensiero violento: l’effetto di questo sforzo mentale produce un’amplificazione del pensiero stesso e delle immagini mentali disturbanti connesse;
- Parlare del problema: nel tentativo di rassicurarsi la persona esplicita il suo disagio. Parlare di questa paura significa renderla reale con il risultato di amplificarla;
- Controllo: per paura di perdere il controllo la persona monitora costantemente le proprie sensazioni ed emozioni potenzialmente pericolose. Cerca inoltre di sciogliere i suoi dubbi razionalmente;
- Evitare situazioni o persone oggetto dell’ossessione: la persona comincia a mettere in atto una serie di strategie per proteggersi dalla perdita di controllo (ad esempio evitamento del contatto fisico o di oggetti pericolosi etc.).
Terapia strategica per la paura di uccidere persone care

Paura di uccidere persone care
- Nardone G. Non c’è notte che non veda il giorno – Ponte alle Grazie – 2003
Paura di farsela addosso
Il dubbio ossessivo

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (Iscrizione N. 17114), Psicoterapeuta ed Ipnoterapeuta, svolgo a Roma attività privata di consulenza psicologica, Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi Ericksoniana rivolta all’individuo, alla coppia e alla famiglia. Nello svolgimento della mia attività professionale il riconoscimento e la valorizzazione dell’unicità della persona, delle sue risorse individuali è una costante dell’intero processo terapeutico, volto al benessere, all’autonomia e al superamento delle difficoltà presentate, all’interno di una relazione terapeutica non giudicante, accogliente e basata sulla fiducia.