La coesione sociale della classe contro il bullismo
La coesione sociale della classe contro il bullismo. Il Prof. Stefano Livi, docente di Psicologia Sociale dei gruppi presso l’Università di Roma “La Sapienza”, ha condotto uno studio per comprendere il ruolo della coesione sociale per il contrasto ai fenomeni di bullismo. L’idea della ricerca parte dall’osservazione di un particolare fenomeno che si riscontra in alcune classi nelle quali sembrano assenti fenomeni di bullismo, anche se sono presenti ragazzi potenziali vittime o autori. Lo studio si è proposto di comprendere e analizzare quali erano le differenze tra i vari gruppi classe. In alcuni casi le classi si presentavano come gruppo coeso e socialmente connesso; in altri casi gli individui manifestavano relazioni tra singoli e la classe si presentava come semplice insieme di individui.
Differenza nella classi negli episodi di vittimizzazione
Dopo aver rilevato un’omogeneità tra le diverse classi prese come campione della ricerca rispetto a fenomeni di bullismo e una contemporanea disomogeneità rispetto ai fenomeni di vittimizzazione, la ricerca ha voluto approfondire la causa della differenza tra le classi. Ovvero, perché in alcune classi le manifestazioni di bullismo sembrano non avere effetto? Dalla ricerca emerge che un possibile elemento in grado di ridurre il fenomeno della vittimizzazione, sia correlata alla coesione del gruppo. Pur rilevando la presenza di bulli in classe, laddove la coesione di classe è alta, si registrano livelli di vittimizzazione inferiore.

Classi e vittimizzazione
La coesione sociale della classe contro il bullismo
Coesione della classe come strumento di prevenzione
I risultati dello studio indicano chiaramente come il fenomeno del bullismo coinvolge tutta la classe. Laddove le classi si mostrano coese si riducono notevolmente gli episodi di vittimizzazione. La coesione sociale, quindi, si configura come una caratteristica del gruppo in grado di proteggere le vittime e isolare o arginare l’emersione di fenomeni di prevaricazione.

Coesione sociale e prevenzione
La coesione sociale della classe contro il bullismo
Questi risultati conducono ad una riflessione interessante. Sviluppare un senso di appartenenza nel gruppo, attraverso l’integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche, potrebbe consentire di diminuire l’isolamento sociale e aumentare la condivisione. Quando si presentano fenomeni di bullismo, intervenire su tutta la classe può produrre l’interessante effetto di favorire una collaborazione attiva da parte del gruppo, evitando di colpevolizzare il bullo e commiserare la vittima. La ricerca mette in evidenza la classe, che diventa una risorsa importante nel fronteggiare il fenomeno insieme agli altri attori sociali, genitori e insegnanti.
Per approfondimenti
Bullismo
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Come intervenire

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (Iscrizione N. 17114), Psicoterapeuta ed Ipnoterapeuta, svolgo a Roma attività privata di consulenza psicologica, Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi Ericksoniana rivolta all’individuo, alla coppia e alla famiglia. Nello svolgimento della mia attività professionale il riconoscimento e la valorizzazione dell’unicità della persona, delle sue risorse individuali è una costante dell’intero processo terapeutico, volto al benessere, all’autonomia e al superamento delle difficoltà presentate, all’interno di una relazione terapeutica non giudicante, accogliente e basata sulla fiducia.