Il ciclo della violenza domestica
Il ciclo della violenza domestica. La violenza domestica è la forma più diffusa di violenza di genere, quella violenza che l’uomo agisce all’interno delle mura domestiche sulla propria partner. Nonostante ciò risulta essere anche la forma di violenza che presenta il numero più basso di denunce (circa il 7%), rispetto ai casi totali.
La violenza domestica è definita dall’APA (American Psychological Association) Task Force come:
un pattern comportamentale violento, che include una vasta gamma di maltrattamenti fisici, sessuali e psicologici, usati da una persona nei confronti di un’altra nell’ambito di una relazione intima al fine di ottenere o mantenere un costante potere, controllo ed autorità sulla vittima.
Quali sono i comportamenti violenti
I comportamenti violenti esercitabili dall’uomo verso la donna sono di differenti tipologie:
- Fisica (minacce, percosse, spinte, schiaffi etc.);
- Psicologica (umiliazioni verbali, privazioni, carenze affettive, controllo degli spostamenti, gelosia immotivata, isolamento, intimidazioni, colpevolizzare la donne di essere la causa delle violenze che sta subendo etc.);
- Economica (controllo dei soldi, lasciare la donna con poco o senza denaro e creare ostacoli nell’ambito lavorativo);
- Sessuale (imposizione di rapporti sessuali).
Questi comportamenti possono susseguirsi, alternarsi o presentarsi contemporaneamente.
Il ciclo della violenza secondo Lenore E. Walker
Lenore E. Walker (1979) ha messo in evidenza quali sono i meccanismi che spingono le donne a sentirsi annientate e incapaci di reagire, individuando come la violenza si stabilisca per gradi all’interno della coppia sotto forma di cicli.
Secondo l’autrice il ciclo della violenza è da intendersi come: “il progressivo e rovinoso vortice in cui la donna viene inghiottita dalla violenza continuativa, sistematica, e quindi ciclica, da parte del partner”.
La caratteristica più evidente in questi tipi di relazione è la non reciprocità ed una forte asimmetria del rapporto.
Fasi del ciclo della violenza
L’autrice individua quattro fasi del ciclo della violenza:
Fase della crescita della tensione
Questa fase è caratterizza da violenza psicologica durante la quale l’uomo è piuttosto irritabile e infastidito da tutto ciò che la compagna fa o dice. I modi violenti possono esplicarsi nei comportamenti non verbali come atteggiamenti, gesti, mimiche, timbro della voce o nei comportamenti verbali attraverso minacce, insulti denigrazioni ecc..

Fasi del ciclo della violenza
Il ciclo della violenza domestica
L’uomo non offre nessuna spiegazione alla partner e questo atteggiamento genera nella donna una forte confusione, paura dell’abbandono, sensi di colpa in quanto si sente responsabile delle frustrazioni del compagno.
Fase della violenza espressa
E’ la fase dell’esplosione della violenza fisica in cui l’uomo perde totalmente il controllo. Cominciare a rompere gli oggetti, ad aggredire fisicamente e sessualmente la partner, contribuendo ad alimentare la confusione della donna che diventa incapace di difendersi perché è terrorizzata.

Fase delle scuse
Il ciclo della violenza domestica
Fase delle scuse
Dopo le aggressioni l’uomo si scusa e cerca di discolparsi attribuendo la responsabilità all’esterno, causa della sua violenza (lavoro, stress, comportamento della partner che lo innervosisce ecc..), con l’obiettivo di colpevolizzare la partner che, a sua volta, finisce per credere davvero che il suo atteggiamento paziente possa tranquillizzare il compagno ed evitare di fargli perdere il controllo nuovamente. L’uomo promette di cambiare, chiede di essere perdonato, rinnovando la promessa di amore incondizionato per la sua donna.
Fase di riconciliazione
E’definita anche fase della “luna di miele” ed è caratterizzata da un atteggiamento amorevole, premuroso e gentile da parte dell’uomo. Durante questa fase la donna spera che l’uomo stia cambiando e tende a rimettere in discussione gli eventi accaduti. Il comportamento tenuto dal compagno durante questa fase aumenta il livello di tolleranza della donna verso i futuri attacchi di violenza, è la fase in cui si convince a ritirare eventuali denunce o querele presentate.
Ad ogni nuovo ciclo la fase di crescita della tensione è sempre più breve, la fase di violenza espressa diventa sempre più brutale, e diminuiscono le fasi di scuse e riconciliazione. Affinché la donna non metta realmente in pericolo la sua vita, l’intero ciclo deve essere interrotto tempestivamente.
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Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (Iscrizione N. 17114), Psicoterapeuta ed Ipnoterapeuta, svolgo a Roma attività privata di consulenza psicologica, Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi Ericksoniana rivolta all’individuo, alla coppia e alla famiglia. Nello svolgimento della mia attività professionale il riconoscimento e la valorizzazione dell’unicità della persona, delle sue risorse individuali è una costante dell’intero processo terapeutico, volto al benessere, all’autonomia e al superamento delle difficoltà presentate, all’interno di una relazione terapeutica non giudicante, accogliente e basata sulla fiducia.