Come superare la paura dell’aereo
Come superare la paura dell’aereo. La paura dell’aereo ovvero l’aviofobia rientra nella categoria delle fobie specifiche. Le persone che soffrono di questo problema si sentono a loro agio e tranquilli per gli spostamenti in macchina, in treno o in nave ma il pensiero di dover prendere l’aereo li blocca totalmente. Pur sognando viaggi esotici e mari oltreoceano, la paura di volare prende il sopravvento.
La paura dell’aereo ha caratteristiche ben precise che esulano dalle tipiche e comuni paure dei vuoti d’aria o di voli particolarmente turbolenti e movimentati; si riscontra in questi casi, infatti, una forte ansia legata ai momenti che precedono il volo, con pensieri intrusivi che crescono, alimentando esponenzialmente la paura stessa. In questi casi a nulla valgono le rassicurazioni diffuse da ricerche e statistiche, che dimostrano che l’aereo è di gran lunga il mezzo di trasporto più sicuro.
Tentate soluzioni
Solitamente le persone che presentano questa fobia adottano le seguenti tentate soluzioni:
- evitano totalmente di prendere l’aereo;
- prendono l’aereo adottando una serie di precauzioni (tranquillanti, accompagnatori disponibili in caso di necessità);
- prendono l’aereo ma con grandissime difficoltà, sperimentando una serie di reazioni fisiologiche legate alla paura (agitazione, sudorazione, palpitazioni, nausea, pensieri catastrofici etc.) che tentano di controllare, con la conseguenza di vivere un incubo interminabile.
A meno che non siano costrette, ad esempio per motivi di lavoro, le persone tendenzialmente evitano di prendere questo mezzo tanto temuto. L’evitamento, crea inizialmente un’illusione di “salvezza” e di scampato pericolo, ma se mantenuto nel tempo, ogni qualvolta la persona si troverà di fronte al suo oggetto fobico, contribuisce a rendere la fobia come qualcosa di impossibile da superare e risolvere.

L’evitamento, crea un’illusione di salvezza
Come superare la paura dell’aereo
Come superare la paura dell’aereo con la Terapia Breve Strategica
Anche per la paura di volare, la Psicoterapia Breve Strategica ha messo a punto un protocollo efficace ed efficiente per aiutare le persone che soffrono di questa particolare fobia in tempi brevi. Per prima cosa si andrà a lavorare sulla percezione della paura, attraverso l’utilizzo di una tecnica che condurrà gradualmente la persona a sperimentare che, andando volontariamente a cercare le reazioni fisiologiche che teme, queste cesseranno di prendere il sopravvento. Successivamente, verrà data una indicazione per il giorno della partenza che consiste in una serie specifica di azioni da svolgere che rendono in grado la persona di affrontare i vari momenti critici legati al volo, dall’arrivo in aeroporto fino a destinazione.
Cardiofobia
Il mio cuore sta impazzendo!
Paura di guidare in autostrada

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (Iscrizione N. 17114), Psicoterapeuta ed Ipnoterapeuta, svolgo a Roma attività privata di consulenza psicologica, Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi Ericksoniana rivolta all’individuo, alla coppia e alla famiglia. Nello svolgimento della mia attività professionale il riconoscimento e la valorizzazione dell’unicità della persona, delle sue risorse individuali è una costante dell’intero processo terapeutico, volto al benessere, all’autonomia e al superamento delle difficoltà presentate, all’interno di una relazione terapeutica non giudicante, accogliente e basata sulla fiducia.
gentile dottoressa, nei disturbi legati all’ansia credo che sarebbe interessante introdurre l’anaffettività. non utilizzo termini tecnici perchè sono un professionista … ho fatto una piccola ricerca e ho trovato situazioni che potrebbero corrispondere al momento che sto vivendo. potrebbe aiutarmi a capire come superare questi problemi? ritiene che sia necessario un percorso terapeutico? grazie
Buonasera Domitilla,
per quanto riguarda il tema dell’anaffettività, credo che questo meriti un discorso a parte anche se è vero che talvolta può essere collegato all’ansia. L’incapacità di provare o esprimere affetti non è un quadro patologico ma è un sintomo e, in quanto tale, può essere presente in numerosi disturbi come in quelli alimentari o in alcuni disturbi di personalità, ad esempio. L’anaffettività si struttura quando le persone tentano di difendersi da esperienze dolorose nel tentativo di non voler soffrire più ma, con il passare del tempo e continuando a ripiegarsi su stesse, trovano sempre più difficoltà a superare questo ostacolo che le allontana dalle relazioni affettive. Non conosco la sua situazione nello specifico ma penso che affidarsi ad un professionista sicuramente la potrà aiutare a comprendere meglio il momento che sta attraversando.
Grazie per il contributo, credo sia interessante approfondire il tema delle emozioni. Presto pubblicherò un articolo sulla differenza tra anaffettività, blocco affettivo e alessitimia. 🙂
Un grosso in bocca al lupo!
Salve, io penso che la mia esperienza possa tornare utile anche in questo caso e vorrei condividerla qui.
Io non ho mai sofferto di attacchi di panico, ma una volta sono rimasta bloccata su una barca con alcuni amici. Nonostante non ci fosse reale pericolo e il clima fosse un po’ teso ma controllato, scoprii che una delle mie amiche soffriva di attacchi di panico. Non ce l’aveva mai detto prima, e rimanemmo un po’ tutti scioccati dal vederla stare così male, colpita da una cosa così improvvisa e in grado allo stesso tempo sia di paralizzarla ma anche di farle perdere completamente il controllo.
Ricordo che i giorni seguenti tutti noi che eravamo stati con lei su quella barca le chiedemmo come si sentisse, perché l’immagine di quanto era stata male era ancora ben presente nei nostri occhi. Nonostante lei tendesse a minimizzare, ci raccontò di tutte le altre volte che le era capitato. La spingemmo a vedere se in giro c’era qualcosa che poteva consultare o acquistare per tentare di conoscere meglio questo disturbo e, possibilmente, imparare a controllarlo.
Non voleva partire con qualcosa di troppo forte tipo terapie, farmaci o quant’altro, così dopo diverse ricerche abbiamo conosciuto il Dr. Giacconi di aspeera.it che le ha dato alcuni consigli iniziali per acquisire informazioni sull’argomento (questi, per la cronaca).
In realtà ci ha raccontato che dentro non si limitavano solo a discutere il problema, ma offrivano anche degli spunti per risolverlo che a lei sono stati molto utili per imparare a controllarsi prima e durante gli attacchi. Se può essere di aiuto a qualcuno come è stato per lei….io lo spero.
Buongiorno Chiara e grazie per la condivisione di questa esperienza che potrebbe essere utile a tutti quelli che soffrono di questo problema. Non conosco direttamente il metodo adottato dal Dott. Giacconi, quindi non posso esprimere alcun commento a riguardo. Quello che conta è aiutare le persone che si rivolgono agli specialisti ad uscire dalla sofferenza degli attacchi di panico e dal vortice della paura che spesso limita ampiamente la loro vita in modo efficace ed efficiente. Senza dubbio uscire dalla trappola è realmente possibile senza ricorrere a terapie farmacologiche che, nel tempo, possono diventare un ulteriore problema da risolvere.
Un caro saluto
Buongiorno Dottoressa, le scrivo per chiederle un parere in seguito
ad un paio di episodi ansiosi che si sono verificati qualche giorno fa in metropolitana. Per me è una situazione del tutto nuova, non mi era mai capitato di perdere il controllo del mio corpo in questo modo. Sono stato davvero male, ho avuto una forte tachicardia e il respiro corto. Secondo lei soffro di attacchi di panico? Se così fosse, vorrei risolvere immediatamente questo problema, cosa mi consiglia?
La ringrazio
Buongiorno Gianni,
da quello che scrive, mi sembra di capire che gli episodi di ansia siano una cosa del tutto recente. Sicuramente i sintomi che descrive (tachicardia e respiro corto, con la percezione di perdere il controllo del proprio corpo), possono essere riconducibili ad episodi di attacchi di panico ma per formulare una diagnosi c’è bisogno di approfondire qualche aspetto in più. In generale, comunque, quando il problema non è dilagante nella vita della persona e soprattutto si presenta da poco tempo, non è strettamente necessario cominciare con un percorso psicoterapaeutico poichè anche una consulenza psicologica per mettere a fuoco e interrompere i tentativi messi in atto dalla persona per evitare di stare male (come nel caso della paura), è efficace per fare in modo che una difficoltà iniziale non diventi un disturbo invalidante. Se ha bisogno di qualche indicazione in più può contattarmi.
Un caro saluto.