Chat dipendenza. Quando la tecnologia diventa un problema
La chat attraverso social network o messaggi istantanei è diventata una delle attività maggiormente praticate dalla quasi totalità della popolazione per scambi comunicativi rapidi, in tempi reali e a bassi costi.
Se il meraviglioso mondo della tecnologia ci permette, da un alto di entrare velocemente in contatto con amici e parenti, partecipare a scambi all’interno di gruppi anche composti da numerose persone, spesso sconosciute, dall’altro si può rimanere intrappolati in una dipendenza patologica che nasce quando chattare o attendere risposte diventa la principale fonte di occupazione tra le varie attività quotidiane, con notevole perdita di interesse nei confronti di relazioni e incontri reali.
Quali possibili conseguenze?
Le conseguenze legate ad uso improprio della tecnologia possono essere catastrofiche e investire l’ambito familiare, lavorativo, amicale e scolastico soprattutto in quelle persone che presentano fragilità emotiva o difficoltà a rapportarsi con gli altri. In fin dei conti lo schermo crea l’illusione di poter essere chi e come si vorrebbe essere, protegge da eventuali rifiuti e dà la possibilità di entrare in una realtà parallela che spaventa meno perché ritenuta meno espositiva e, quindi, più gestibile.

DPossibili conseguenze
Chat Dipendenza
Ma tutte le ore trascorse sulla chat tolgono inevitabilmente attenzione agli affetti familiari, concentrazione nello studio per lo svolgimento dei compiti, ipervigilanza con conseguenti disturbi del sonno e dell’umore, creano distrazione mentre si svolge qualcosa che richiede attenzione come nella guida di un mezzo.

Controllo
Chat Dipendenza
Controllo
Nei casi patologici di chat dipendenza che riguardano le interazioni con persone conosciute, il tema del controllo assume una rilevanza centrale: possiamo controllare gli ultimi accessi nella chat, le foto caricate, i commenti postati, gli aggiornamenti di stato fino a perderne il controllo e non poterne fare a meno.
In questi casi, infatti, si riscontra la tendenza irrefrenabile a controllare il proprio partner, i figli ma anche gli ex quando una relazione finisce, per gelosia, paura del tradimento, mancanza di fiducia. Quando si finisce in questa trappola ossessiva, uscirne da soli può essere davvero difficile.
Quando le interazioni avvengono per conoscere nuove persone, la patologia scaturisce quando chattare diventa l’unica cosa piacevole da fare e alla quale dedichiamo la maggior parte del tempo. Ci si sente liberi di esprimersi, si può indossare una maschera per alterare la propria identità, la propria condizione economica, sociale o affettiva, con il reale rischio di perdere il contatto con la realtà. Nei casi più gravi possibile assistere a fenomeni di depersonalizzazione e/o derealizzazione.
Anche il partner virtuale viene spesso idealizzato nelle sue caratteristiche e, nel caso si realizzi un incontro reale, non è raro che si possa sprofondare nella delusione totale delle proprie aspettative.
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Relazioni in rete

Psicologa iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio (Iscrizione N. 17114), Psicoterapeuta ed Ipnoterapeuta. Svolgo attività privata di consulenza psicologica e Psicoterapia Breve Strategica online tramite Skype. Nello svolgimento della mia attività professionale il riconoscimento e la valorizzazione dell’unicità della persona, delle sue risorse individuali è una costante dell’intero processo terapeutico, volto al benessere, all’autonomia e al superamento delle difficoltà presentate, all’interno di una relazione terapeutica non giudicante, accogliente e basata sulla fiducia.